giovedì 31 luglio 2008

Lettere a un giovane poeta - R. M. Rilke

Sempre in tema di amicizia, amore, e "senso della vita", consiglio di leggere "Lettere a un giovane poeta" di Rilke. Tra RMR e HvH esiste una notevole affinità. Casualmente, tutti e due leggevano e ammiravano sopra ogni altro il poeta danese Jens Peter Jacobsen, oggi a noi praticamente sconosciuto. Perché? Lascio il quesito a voi...

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Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe di solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato.

Penetrate in voi stesso. Domandatevi nell'ora più silenziosa della vostra notte: devo io scrivere? Scavate dentro voi stesso per una profonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se vi è concesso affrontare questa grave domanda con un forte semplice "debbo" allora edificate la vostra vita secondo questa necessità.

Tentate come un primo uomo al mondo di dire quello che vedete e vivete e amate e perdete. Una opera d'arte è buona, se è nata da necessità..

Nelle cose più profonde e importanti, noi siamo indicibilmente soli, e perché uno possa consigliare o aiutare un altro, molto deve accadere, molto riuscire, una intera costellazione di cose si deve congiungere perché una volta si arrivi a buon fine. Cercate la profondità delle cose: fin laggiù l'ironia non scende mai, - e quando sfioriate così il margine della grandezza, saggiate nello stesso tempo se questo modo di vedere nasca da una necessità del vostro essere.

Tutto è portare a termine e poi generare. Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe d'un sentimento dentro di sé, nel buio, nell'indicibile, nell'inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l'ora del parto di una nuova chiarezza: questo solo si chiama vivere da artista: per comprendere come nel creare..

Il sesso è difficile; è vero. Ma è il difficile che c'è stato affidato; quasi ogni cosa seria è difficile, tutto è serio. Se solo riconoscete questo e muovendo dal vostro intimo, dalla vostra complessione e natura, dalla vostra esperienza e fanciullezza e forza arrivate a conquistarvi una vostra propria relazione col sesso, allora non avrete più a temere di perdervi.

Oh, se l’uomo accogliesse più umile e portasse più gravemente questo mistero, di cui la terra è piena fin nelle sue piccole cose, lo sopportasse e sentisse quanto terribilmente grave è, invece di prenderlo alla leggera. Non vi lasciate ingannare dalla superficie; nelle profondità tutto diventa legge. E sono forse più affini che non si creda i sessi, e il grande rinnovamento del mondo in questo consisterà, che uomo e fanciulla, liberati da tutti gli errori, non si cercheranno come opposti, ma come fratelli e vicini, e si uniranno come creature umane, per portare in comune, semplici gravi e pazienti, il difficile sesso che è loro imposto.

Cosa sarebbe infatti una solitudine senza grandezza; c'è solo una solitudine, e quella è grande e non è facile a portare e a quasi tutti giungono le ore in cui permuterebbero volentieri con qualche comunione per quanto triviale e a buon mercato. Questo solo è che abbisogna: solitudine, grande intima solitudine. Penetrare in se stessi e per ore non incontrare nessuno, questo si deve poter raggiungere.

La gente con l'aiuto di convenzioni ha dissoluto tutto con facilità nella più facile china; ma è chiaro che noi ci dobbiamo tenere al difficile; ogni cosa vivente ci si tiene, tutto nella natura cresce e si difende alla sua maniera è una cosa distinta per sua virtù dall'interno, tenta d'essere sé stessa ad ogni costo e contro ogni resistenza.

Anche amare è bene ché l'amore è difficile. Ma il tempo dell'apprendere è sempre un tempo lungo, di clausura, e così amare è, per lungo spazio e ampio fino entro il cuore della vita, solitudine, più intensa e approfondita solitudine per colui che ama. Amare è un'angusta occasione per il singolo di maturare, di diventare in sé qualche cosa, diventare mondo,un mondo per sé in grazia di un altro, è una grande immodesta istanza che gli viene imposta, qualcosa che lo elegge, e lo chiama a un'ampia distesa.

Credetemi: la vita ha ragione, in tutti casi. Puri sono tutti i sentimenti che vi raccolgono e vi sollevano; impuro è il sentimento che vi afferra solo un lato del vostro essere e così vi stravolge.

Come è possibile vivere, se non possiamo affatto penetrare agli elementi di questa vita? Se perpetuamente siamo insufficienti nel amare, nel decidere incerti e incapaci di fronte alla morte, come è possibile esistere?

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