lunedì 8 giugno 2009

Pensieri Diversi di GT

Desiderare che il mondo sia semplice, sfocia sempre una sottile forma di violenza.

Per almeno 2 milioni di anni l’uomo ha ucciso, torturato e mangiato i suoi simili; da poco si è fermato ed alcuni nostalgici la chiamano “età dell’oro”?!

Ci sono persone così buone da poter uccidere chi non lo capisce.

L’arte moderna sta all’arte come una galleria sta alla montagna.

L’uomo moderno è profondamente ignorante; crede di porer fare la barba a Dio solo perché sa usare un rasoio Braun.

Oggi è caduta la neve. Un bambino guardava sorpreso ed eccitato i fiocchi che gli cadevano sul viso. Ho pensato il luogo comune: da grande non si sorprenderà più; saprà che la neve è fatta di cristalli di acqua; la conoscenza uccide la meraviglia. Ma subito dopo mi son detto che poche affermazioni sono più sciocche di questa. Una sola cosa uccide la meraviglia: ed è l'abitudine, la consuetudine ottusa di chi si rinchiude in una vita senza sogni, senza epos, senza grandi ideali, grandi domande, grandi mete. E per antidoto paradossalmente c'è solo lei: la conoscenza, o la curiosità. (colui che non sa niente non ama niente; ma colui che capisce ama, vede, osserva..)

E' triste non essere amati, ma c'è qualcosa di peggio: essere amati per qualcuno che non siamo. Nel primo caso ci viene data indifferenza; nel secondo, quando cerchiamo di rivelare la nostra vera essenza, ci viene dato odio e rabbia.

Sembra che esista purtroppo questa successione: a) dare un senso alla propria vita; b) che equivale a dipendere da una persona amata, da un gruppo, da un'idea; c) che equivale a coltivare un sentimento di sacrificio. Da ciò si deduce che gli uomini uccidono o fanno figli per la stessa ragione.

Un uomo felice è naturalmente buono. Un uomo infelice lo è solo raramente e grazie ad un artifizio: il cui nome è saggezza.

Chi è che non si commuove di fronte ad una notte stellata? Anche un criminale, di certo. Ma allora cosa è il male? Deve essere anch'esso una forma di amore e sentimento.

La tradizione non è assolutamente consuetudine (l'uomo moderno ha ormai solo consuetudini e non tradizioni). Paganesimo o irreligiosità è vivere nella consuetudine. (Religiosità è vivere nella meraviglia). (A. Miller: Marylin sapeva guardare ad un fiore come se l'avesse visto per la prima volta) (Gide: Ellis trovava le loro zampe sproporzionate; cosi' constatai la spiacevole incomprensione del suo animo.) (Ricordati di "santificare" le feste) (Momenti di Gloria: "non sa pelare le patate senza passione")

Certo avere un ideale, vivere con fede un proprio sogno può essere visto dal nostro prossimo come una forma di psicosi (narcisistica). Chi dirimerà la questione? Nessuno, perché qui non è terreno per prove: non abbiamo più i piedi in terra né un oggetto con cui misurare una prova. Ciò che conta forse è solo una cosa: la passione (e coerenza nella vita; una psicosi manca di passione?) (una fede senza coraggio e passione è una psicosi?) (LW direbbe: Ciò che conta è la fede nella propria redenzione)

La forza più distruttiva dell'universo? La consuetudine. Per uscire dalla consuetudine ci sono degli ausilii: L'ARTE (la meraviglia dei sensi); LA SCIENZA (la meraviglia della mente); LA FEDE (la meraviglia dell'anima).

(Chiunque ha provato una esperienza di pura estasi capisce che:) L'uomo si avvicina a Dio solo in due momenti opposti della vita: nel dolore e nella gioia. Nel primo caso il cielo si fa buio e oscuro; l'uomo entra in una casa che chiama chiesa, si inginocchia, pensa ad un Dio onnipotente che fuori di là lo possa aiutare e gli parla: Dio aiutami, Dio proteggimi. L'uomo entra nel tempo e misura le ore che lo separano dalla liberazione; intanto fa quello che può per alleviare il peso della sua anima, chiama alcuni suoi simili a delegare il Dio e confessa loro le sue colpe; si agita e si affanna a costruire protezioni e oggetti per sopravvivere. Nel secondo caso il cielo è splendente per il sole di giorno e per le stelle di notte; l'uomo non riesce a staccare gli occhi da lassù, non vi sono parole da dire. L'uomo esce dal tempo ed in un momento di perfetta immobilità la sua anima capisce che il Dio è dentro ognuno di noi ed è eterno. Come è evidente allora che la religione dei Testamenti poteva nascere solo da un popolo perseguitato e sofferente! Anche in essa si trova il rivolgersi a Dio per gioia; ma è un movimento secondario e di ritorno. L'impronta fondamentale resta, ed il suo segno è: il troppo parlare! Come è diverso l'oriente! Come ha provato il nascere di un Dio da un attimo di pura gioia! In occidente il santo in estasi prega e loda Dio; in oriente il santo in estasi non parla, non agisce, non pensa: entra nell'eterno in un movimento di perfetta immobilità.

Puoi regalare un fiore ed aspettare di vederlo appassire in un vaso; puoi regalare un pensiero e sperare di vederlo crescere nell'animo.

Un vecchio che sbaglia spreca il suo capitale; un giovane che sbaglia investe il suo rediito.

I giovani sanno molto più di quanto non credano; i vecchi credono molto più di quanto non sappiano.

I sentimenti d'amore seguono leggi non dissimili da quelle economiche. I ricchi sono quelli che investono produttivamente il loro piccolo capitale; i poveri o i mediocri quelli che pensano solo a difendere i loro risparmi. I primi agiscono in base al coraggio: sanno bene che solo investendo sempre di più, con intelligenza e saggezza, ma anche con rischio, possono poi guadagnare. I secondi agiscono in base alla paura: cercano di tener fermo il loro capitale, vedendolo solo diminuire in base all'inflazione. Cercano allora qualcuno che gli possa fare un prestito: assicurano che con quello si rimetteranno su e potranno poi restituirlo. Al massimo essi riescono a vivere una vita in pareggio. I primi sono quelli che sanno amare; i secondi quelli che hanno bisogno di essere amati. I primi dicono: io dedico i miei sentimenti a te, e spero che un giorno me li renderai. I secondi dicono: dammi subito e prima di tutto il tuo amore, altrimenti ho paura e non so vivere: quando sarò in pari, forse te lo renderò (logoro e sgualcito).

Ci sono persone che vivono intorno ad un punto fermo, che è una casa sulla cui porta è scritto: proteggici dalla paura di noi stessi, dacci la sicurezza quotidiana, concedici delle colpe di cui poter chiedere perdono,. Questa casa, per il servizio che rende, deve essere senza finestre e senza sole; dell'inevitabile frustrazione che ne consegue i conviventi si accuseranno a vicenda. Nei momenti di quiete essi cercheranno un fittizio ristoro spostando i mobili o cambiando il colore delle pareti. --- Dovremmo invece essere tutti persone che vivono intorno ad un sentimento fermo, che è un vestito sobrio e buono per tutte le stagioni, sulla cui etichetta è scritto: amore per noi stessi e gli altri, autonomia da ogni sicurezza, orrore per la colpa, la vergogna, il sacrificio e la sofferenza. E non avremo bisogno di alcuna casa, perché splende sempre il sole su chi ha fede, fegato e coraggio. (E… lungo la strada troveremo compagni?)

Wallenstein gridava: "Le stelle del nostro destino brillano nei nostri cuori". Ma i cuori moderni sono fragili e non vedono piu' le stelle. E le stelle stanno a guardare..

C'e' una sola qualita' umana che vince sempre: la debolezza. (Ricordare Blade Runner).

Il miglior modo per rendere inoffensivo un essere umano, e' contagiarlo in tenera eta' con quelle tre malattie distruttive dell'integrita' della mente che sono: buona educazione, moralismo, religione.

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